domenica 15 dicembre 2019

La poetica nei romanzi di Hermann Hesse

Hermann Hesse è considerato uno dei maggiori scrittori tedeschi del Novecento: Autore di romanzi come Siddaharta, il lupo della Steppa, Narciso e Boccadoro, fu insignito nel 1946 del premio Nobel per la letteratura. Il suo interesse per il misticismo orientale e per quegli aspetti dell'animo umano che sfuggono al rigido controllo della razionalità, ne fanno un autore sempre attuale, di grande stimolo per i giovani.

" La notte giaceva insonne nella sua stanza, gridava il nome dell'amata con cento dolci teneri vezzeggiativi, la chiamava sua luce e sua stella, sua cerbiatta e sua palma, consolazione dei suoi occhi e sua perla..." (tratto da Il giovane innamorato)

" Una buona, intima oscurità, una calda culla dell'anima, una patria perduta si spalanca, tempo dell'essere informe, primo indeciso fluttuante sul fondo della sorgente, sotto il quale dorme il tempo degli antenati in una con i sogni della foresta primordiale..." (tratto da Una serie di sogni)

" A volte il dolce Iddio può rassomigliare ad un grande fiume, che scorre attraverso una notte di primavera, profondo e rumoreggiante. Ancora può rassomigliare ad un mare, che culla sole e tempeste sulle sue fredde onde... (tratto da Peter Camenzind)

"Il silenzio della solitudine mi avvolgeva come un castello sicuro..." (tratto da Gertrud)

" I dolci di Natale mandavano un profumo dolce sollevando nuvole di ancor più dolci memorie. L'abete col suo profumo narrava cose che non erano più... (tratto da Demian)

Tra le righe di questi romanzi catturiamo perle di poesia che illuminano d'immenso la grandezza letteraria di Hermann Hesse.


2 commenti:

  1. Complimenti, Giulia, stupendo il tuo sorriso, gioioso e giocoso, che accoglie appena entrati in questo tuo Blog. (Vitale Tagliaferri)

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  2. Ciao Vitale, grazie del tuo apprezzamento ma aspetto tue poesie e commenti sull'argomento.

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